Purtroppo la supplentite non finisce mai: oltre 100mila cattedre in cerca di un precario, secondo il sindacato Anief. «Anche quest’anno - è la valutazione dell’associazione sindacale - verranno assegnate 7mila cattedre al 31 agosto, a cui si aggiungono 93mila cattedre al 30 giugno. In pratica, una su dieci. Però tutto ciò avverrà sempre in ordine sparso e su più fasi, comportando seri problemi alla continuità didattica degli studenti che dovranno assistere al solito balletto di docenti». E pensare che gli esclusi dal piano della legge 107, dai precari storici di seconda fascia ai giovani del Tfa e dei Pas, stanno già affilando le penne per i ricorsi.
Sarebbero circa 150mila aventi diritto all’assunzione in pianta stabile nelle Gae, il piano della legge 107 è passato alle 102mila unità previste. Scese ulteriormente dopo le assegnazioni delle prime tre fasi per mancanza di aspiranti sul sostegno e su alcune materie scientifiche. Fino ad oggi le assunzioni sono state 38mila anziché 47mila. In palio restano le 55mila dell’organico di potenziamento, a disposizione per le supplenze brevi e per rinforzare l’insegnamento di informatica, lingue, scienze e arti. Così, al massimo, gli assunti saranno 93mila. Dei circa 9mila precari che hanno ricevuto la proposta via mail alle 00.01 del 2 settembre 7mila dovranno trasferirsi, perlopiù dal Sud al Nord. Secondo l’Anief a 3 giorni dal termine inderogabile fissato dal Miur per accettare la proposta, un precario su due era ancora indeciso. La speranza è quella di ottenere una supplenza annuale nella provincia di appartenenza, per rimandare il trasferimento definitivo almeno di un anno.
La Regione Veneto nel frattempo prova a mettere i bastoni fra le ruote al governo: è partito il ricorso alla Corte costituzionale. Le mozioni sono state presentate nei consigli regionali dal
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