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SFRATTATA SOFFRO D'ASMA DORMO IN CIMITERO PERCHè C'è UNA PRESA

Famiglia di 5 persone di Selvazzano (papà, mamma, due figli maggiorenni e la mamma di lei di 72 anni diabetica) sfrattata per morosità da un alloggio di via Bixio, decide di trascorre la notte in macchina sul parcheggio del cimitero di Caselle.
«Ci hanno messo su una strada, non ci danno una casa del Comune e siccome non siamo ne terremotati e nemmeno siamo arrivati con i barconi non ci resta altra scelta che dormire in macchina. Ho deciso anche di iniziare lo sciopero della fame», racconta la mamma dei due ragazzi, Sabrina Menin di 48 anni. La donna spiega anche perché ha scelto il parcheggio del cimitero di Caselle. «In questo camposanto riposa mia figlia morta quando aveva appena tre mesi e mio padre e inoltre, siccome soffro di asma, almeno c’è una presa di corrente dove posso attaccare il dispositivo dell’aerosol».

Rimasti entrambi senza lavoro dopo due tentativi andati male di gestire un negozio di frutta e verdura prima nel quartiere di San Domenico e poi a Saccolongo, l’unico sostentamento arriva dalla pensione dell’anziana e dal lavoro precario della figlia di 25 anni. Il ragazzo di 18 anni è in cerca di lavoro. Lo sfratto programmato per il 7 giugno e poi rinviato per i problemi di salute dell’anziana, ieri mattina è stato eseguito dall’ufficiale giudiziario.

«Abbiamo più volte cercato al telefono sia il sindaco Enoch Soranzo che l’assessore al Sociale Giovanna Rossi ma non siamo mai riusciti ad avere risposta. Ci hanno proposto di andare dormire in albergo a Montegrotto a 120 euro a notte ma i soldi dove li

prendiamo?», aggiunge Sabrina. «Dal 7 giugno ad oggi (ieri) la famiglia non ha fatto nulla per cercare una soluzione abitativa», afferma l’assessore Giovanna Rossi. «In quella famiglia entrano la pensione e uno stipendio, non si può considerala una situazione di indigenza».*fonteilweb

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